Chi pratica il Taijiquan da qualche tempo dovrebbe avere idea delle tecniche che esegue durante la sequenza della forma; Peng , Liu, Ji, An si trovano già nei primi movimenti e fanno parte del “Ba Men” dette le otto porte.
Per facilitare la comprensione ne parliamo riferendoci all’immagine senza soffermarsi sul significato dei trigrammi per semplificare.
Durante l’esecuzione della prima parte della forma Yang dopo aver afferrato la sfera si esegue il PENG, dopo aver di nuovo afferrato la sfera il doppio Peng quindi LU che si trasforma in JI e AN.
Procedendo nella forma si arriva a spalancare le braccia per eseguire il LU quindi il ZHOU o KAO più avanti c’è l’esecuzione di un LIE dividere dopo lo spazzolare il ginocchio. In realtà il principio del separare, LIE, è presente anche in altri movimenti. Infine il CAI si esegue prima di deflettere parare e colpire con un pugno.
Ognuna di queste tecniche ha un principio che dev’essere visibile durante l’esecuzione. Le tecniche si combinano tra di loro di continuo con movimenti oscillatori da una gamba all’altra e o rotazioni sul perno.
In breve la definizione del gesto e dell’intenzione delle otto tecniche:
1 – PENG (Pang) : l’avambraccio si solleva all’altezza del viso con il palmo rivolto verso l’interno. L’intenzione è quella di disperdere la forza dell’altro con l’apertura del corpo – non con il braccio – in particolare con l’espansione di tutta la schiena. L’altro braccio ha il palmo rivolto a terra con gomito aperto. L’Idea è quella di un airbag che si apre.
2 – LU(Lui o Loi): le braccia guidate dalla rotazione del centro (anche/pancia) accompagnano di lato la forza facendola scivolare dall’alto verso il basso lontano dal proprio corpo. I gomiti sono aperti per dare forma tondeggiante alle braccia. La mano destra guida il movimento senza avvicinarsi al corpo, il palmo termina rivolto verso il basso; la sinistra interagisce con il dorso della mano e tutto l’avambraccio. L’idea è quella di un perno sul quale gira una ruota, la pressione esterna aderendo la fa ruotare.
3 – JI (Jai): il braccio posto difronte al plesso, come a reggere uno scudo, imprime una pressione compatta. L’altra mano è poggiata sul polso dell’avambraccio per supporto. Il braccio frontale fa “la metà di una sfera” la schiena piena e tonda fornisce l’altra metà che non deve collassare verso il movimento. L’idea è quella di avanzare con uno scudo; terminato il movimento in avanti le mani si protendono in avanti come le porte di una diga che si apre.
4 – AN: La tecnica ha due movimenti. Il primo devia con le braccia la forza in arrivo deflettendola verso il lato delle spalle, le mani tengono i palmi verso il basso, i gomiti cadono grazie al rilassamento delle spalle. Appena la forza è deviata sui lati, le braccia, sospinte dall’avanzamento del corpo, convergono ad imbuto con gomiti e palmi verso il baricentro avversario. L’idea nel primo movimento è quella di portare alle spalle un capo di abbigliamento per vederne la misura, la seconda e voler comprimere una palla che sta di fronte.
5 – ZHOU : Colpo di gomito eseguito muovendo il corpo in diagonale da un piede all’altro. Quando si esegue questa tecnica è fondamentale non perdere la verticale del corpo ed il centro. Il movimento si insinua nella guardia avversaria di norma dopo aver deflesso un colpo. Il colpo di gomito deve avere di supporto l’apertura della schiena con le spalle che cadono verso i gomiti che sporgono dai lati del corpo. Le braccia sono conserte come se si cullasse un bambino. Nell’incavo del gomito che colpisce è adagiato il polso dell’altro braccio, il palmo della mano rivolto all’esterno.
6 – KAO: colpo di spalla. Il movimento è simile a ZHOU ma la parte che colpisce è la spalla. Anche qui è necessario che la struttura della schiena sia in espansione e la testa dritta per mantenere la verticale. L’idea del movimento sulla diagonale tracciata da un piede all’altro termina con un colpo di spalla.
7 – LIE : separare la forza avversaria. Si accompagna con la rotazione del corpo l’estremità che porta la pressione/colpo con una mano mentre con l’altra si agisce in senso opposto; si separa l’estremità dell’avversario dal suo centro e se ne compromette la sua unità strutturale – body unity. Il movimento in alcuni casi può sembrare simile al LU ma quest’ultimo ha lo scopo di tenere lontano l’avversario facendolo transitare sul bordo della ruota. L’idea di LIE potrebbe essere simile a distendere un tessuto su un piano.
8 – CAI (Tsai) : Movimento repentino che vuole strattonare in basso. Per azioni di rottura o strappo. L’azione non deve sbilanciare il corpo il quale partecipa al movimento utilizzando la discesa repentina del centro e l’allungamento della schiena sulla verticale. Si usa spesso quando non si riesce a percepire la direzione della forza avversaria. L’idea del movimento è quella di una zampata.